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Da Infolampo: Pensioni di reversibilità, la vergogna di questo Governo

000infolampo“Sulle pensioni di reversibilità il governo tira il sasso e poi nasconde la mano”

I sindacati sollecitano sulla vicenda un incontro urgente al presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano. Una richiesta a firma dei tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo e di quelli di Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil, Ivan Pedretti, Gigi Bonfanti e Romano Bellissima.

er il ministro Poletti tanto rumore per nulla: nessuno ha intenzione di toccare le pensioni i reversibilità. Siamo stati fraintesi. I sindacati dei pensionati e le confederazioni Cgil, Cisl, Uil però non si fidano vista anche l’ambiguità dei testi che sono stati presentati nell’ambito della cosiddetta lotta alla povertà. “Sulle pensioni di reversibilità il governo tira il sasso e poi nasconde la mano”, affermano in una nota i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, Vera Lamonica, Maurizio Petriccioli e Domenico Proietti. “Nella proposta di legge delega sulla povertà è scritto che si intende operare una ‘razionalizzazione’ delle prestazioni assistenziali, anche di natura previdenziale, introducendo principi di selettività tramite applicazione dell’Isee”. L‘obiettivo dichiarato è il reperimento di risorse per un Piano nazionale contro la povertà, ma ancora una volta si scopre un cinismo di fondo: se si deve dare qualcosa ai poveri bisogna toglierla a chi è appena meno povero. Logica questa che invece non si vede quando si opera sulle imprese o si tagliano le tasse anche a chi potrebbe e dovrebbe pagarle”. “Ci opporremo a questa logica, tanto più se si intende mettere le mani su prestazioni, quali la reversibilità, che sono di natura previdenziale, e quindi sono pagate con i contributi dei lavoratori, con ciò colpendo soprattutto le donne”.

“La polemica sulle pensioni di reversibilità è totalmente infondata”. Lo afferma il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti. “Evidentemente – prosegue – c’è chi cerca facile visibilità e si diletta ad inventare un problema che non c’è per poi poter dire di averlo risolto. La proposta di legge delega del Governo – rimarca in una nota – lascia esplicitamente intatti tutti i trattamenti in essere. Per il futuro non è allo studio nessun intervento sulle pensioni di reversibilità; tutto quello che la delega si propone è il superamento di sovrapposizioni e situazioni anomale”. “Ribadisco – conclude il ministro – che il Governo vuole dare e non togliere: per questo, per contrastare la povertà, nella legge di stabilità è previsto lo stanziamento di 600 milioni per il 2016 e di 1 miliardo strutturale a partire dal 2017″.

Intanto i sindacati sollecitano sulla vicenda un incontro urgente al presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano. Una richiesta a firma dei tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Leggi tutto: http://www.libereta.it/pensioni-giallo-reversibilita-poletti-polemica-infondata.html#more-5825

 

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Padre Pio e la nuova idolatria tra i cristiani

Corpi mummificati, apparizioni, statue in lacrime e reliquie. I cattolici sono diventati pagani? La studiosa Destro: «Così chi crede si connette al divino».

di Marco Todarello

Ci sono andati almeno in 80 mila, per rendere omaggio ai resti del santo cristiano più famoso del mondo, con gli occhi puntati oltre la teca di vetro e il cuore rivolto al cielo.

Tutti in fila e con lunghe attese, davanti alla chiesa di San Lorenzo fuori le mura, a Roma, dove i resti di Padre Pio sono stati esposti per sei giorni in occasione del Giubileo della Misericordia, prima del trasferimento, l’11 febbraio, alla volta di Pietrelcina, sua città natale, dove è restato a disposizione dei fedeli fino al 14.

Davanti al volto ricostruito dell’abate campano sono passati migliaia di uomini e donne in preghiera, ma anche in lacrime, o intenti ad appoggiare sulla teca le proprie mani o a strofinarci sopra i rosari, le foto dei propri cari e gli oggetti personali.

Un modo per avvicinarsi a Dio, o per chiedere al santo il miracolo atteso, e che riporta a galla la questione dell’idolatria nel Cattolicesimo.

L’ADORAZIONE DELLA MATERIA. È l’adorazione della materia che nella rappresentazione si fa divina, e davanti alla quale i parroci più scettici hanno sempre ammonito: le icone sono opera dell’uomo, non di Dio, e non possono essere adorate.

Eppure quelle reliquie, per milioni di cattolici, hanno sempre un senso profondo.

«L’idolatria non è specifica del cristianesimo, ma è certo che in questa religione gli esempi abbondano», spiega Adriana Destro, professoressa di Antropologia culturale all’Università di Bologna e studiosa di religioni, «nella tensione verso il sacro che caratterizza la vita di ogni credente, questi oggetti giocano un ruolo chiave perché creano una connessione con il divino e fungono da prova della validità della sua esistenza».

OGGETTI DAI POTERI MIRACOLOSI. Apparizioni, statue in lacrime con gli occhi o parti del corpo in movimento, tessuti che rivelano immagini e altro ancora: non si contano gli oggetti ai quali, solo in Europa e negli ultimi decenni, i fedeli hanno attribuito poteri salvifici o miracolosi.

«Oggetti che tendono a essere esaltati e resi perpetui attraverso materiali comuni, spesso di nessun valore economico come tessuti, metalli e ossa, e che però sono sono stati rivestiti di un ruolo simbolico fortissimo. Ed è evidente che di epoca in epoca le prove, le testimonianze, o i dinamismi culturali non religiosi che comunque influiscono sull’immaginario collettivo hanno costruito questi mondi simbolizzati poi diffusi attraverso questi simulacri».

Le reliquie di Padre Pio in vendita quando era ancora vivo

Nel caso di Padre Pio, la diffusione delle reliquie è vecchia di un secolo ed è cominciata quando era ancora in vita: come racconta Sergio Luzzatto nel libro Padre Pio (Einaudi, 2009), già nel 1920 il culto dei devoti era alimentato dai panni macchiati del sangue delle sue stigmate, nonostante fossero noti i dubbi degli stessi vertici della Chiesa sulla veridicità del miracolo.

LE STIGMATE NEI BISCOTTI. Novant’anni dopo quelle stigmate sono tornate perfino sui biscotti, ritratti nelle foto condivise sui social negli ultimi giorni: a forma di mano, e con un buco pieno di marmellata al centro, anche se non hanno a che fare con il trasferimento a Roma delle spoglie del santo, ma risalgono al 2010 e sono il frutto di una trovata di  “Girl Foodie”, una cuoca inglese.  Probabilmente i biscotti non saranno oggetto di preghiere, ma la dicono lunga sulle potenzialità commerciali di qualsiasi forma di rappresentazione simbolica del divino.

Del resto, per il trasferimento della salma la Regione Puglia non ha badato a spese: 50 mila euro di contributo, la metà del totale stanziato per l’operazione, che ha fatto infuriare le associazioni laiche. «Fondi pubblici sottratti a tutti i cittadini per finanziare un evento religioso», ha ricordato l’Uaar (Unione degli atei e agnostici razionalisti).

MUMMIFICATO PER SUPERARE L’IDEA DI MORTE. Un evento religioso che di fatto è lo spostamento e la messa in mostra di uno scheletro vestito e con il volto coperto da una maschera in silicone. Il corpo di San Pio, che per i devoti è un tesoro spirituale.

«Il corpo ha un grande valore simbolico perché rimanda alla vita e alla morte, ed è un riferimento a tutti i livelli dell’esistenza umana. La conservazione del corpo è il tentativo di mantenere il contatto con la

Leggo tutto: http://www.lettera43.it/cultura/padre-pio-e-la-nuova-idolatria-tra-i-cristiani_43675234007.htm