Attualità a cura di Maurizio DoniniHome

San Valentino e la rock chart dell’Amore

hqdefault“Tu dici “Ti amo, ragazzo” So che menti Ma mi sono comunque fidato di te E non so perché.

Perché quando ho le spalle voltate I miei lividi risplendono La nostra favola distrutta, Così difficile

da nascondere.

Credo ancora che Siamo io e te Per tutta l’eternità”

Biffy Clyro – Many of horror

Forse non è casuale che San Valentino cada nel periodo di Sanremo, entrambi sono appuntamenti

ineluttabili, come la nascita e la morte, il giorno e la notte, l’alba ed il tramonto, arrivano sempre.

Festività dedicata all’amore ed agli innamorati, due elementi che non vivono in simbiosi, l’amore senza

innamorati sarebbe lapalissianamente impossibile.

Ma altrettanto appare ironica l’origine ed il mito della festività, i pagani festeggiavano la Lupercalia nei

giorni nefasti di febbraio, più che cinguettii di usignoli si trattava di un rito propiziatorio, fra l’altro legato a

capre ed ovini, amor bucolico insomma proprio volendo.

L’abilità politica dei Papati di volgere ogni avvenimento a proprio favore nel corso dei secoli è ben nota, il

massacratore dell’Agorà di Alessandria, il vescovo Cirillo, divenne Santo, come lui tanti altri pagani vennero

alzati al mito beatificatorio. E così toccò anche alla triste festa della Lupercalia di diventare un tripudio di

gemiti e bacetti il cui profeta divenne San Valentino. Lo sfortunato vescovo di Terni non è che abbia proprio

goduto di particolari fortune per addivenire all’onore  di protettore dei feriti da Cupido, tradito, torturato e

decapitato gli fu anche dato l’ingrato compito di protettore degli innamorati, ma anche degli epilettici….

Sicuramente appare interessante la questione, se amore è follia, l’epilessia ne può a diritto essere parente

vicina, la perdita del senno e della propria cognizione è sicuramente parte integrante dell’amore, parola che

fa anche rima con dolore. Ed amore, dolore, passione e sangue, trovarono il loro compimento grazie ad Al

Capone che proprio nel giorno del 14 febbraio 1929 si liberò sanguinosamente della banda di Bruce Moran.

Se il superbowl provoca l’amputazione di miliardi di polli ed il thanksgiving day il riempimento altrettanti

tacchini, San Valentino uccide il dizionario delle frasi fatte, si segnalano suicidi tra i redattori dei bigliettini

dei Baci Perugina a corto di idee, i fans già temono per la salute di Fedez, neo bigliettonista.

Ma in campo musicale quale può essere l’ideale podio delle canzoni d’amore da dedicare alla vostra bella?

Sul terzo gradino poniamo quella che per i critici è considerata la più bella canzone d’amore di tutti i tempi,

3) Ava Adore degli Smashing Pumpkins di Billy Corgan,

“E’ te che adoro Sarai sempre la mia puttana Sarai la madre di mio figlio E una figlia per il mio cuore

Non dobbiamo mai stare separati Non dobbiamo mai stare separati”

Vi siete appena conosciuti, tutto è bello, il cielo è azzurro, la notte viene solo per amarsi, nulla turba

l’arcobaleno, starete sempre assieme senza turbamenti, lui è un poco volgare, ma diamo la colpa

all’eccitazione dei sensi.

2) La piazza d’onore non può che essere della Miss You dei Blink-182 di Tom DeLonge,

“(Mi manchi mi manchi)  (Mi manchi mi manchi)

Dove sei, e mi dispiace così tanto, Io non posso dormire, non posso sognare stanotte Io ho bisogno di

qualcuno, e sempre Questa strana e malata oscurità Viene strisciante e così ossessionante ogni volta.

E mentre fissavo il vuoto contavo Le ragnatele di tutti i ragni Catturare cose e mangiarne le interiora

Come l’indecisione di chiamarti, E ascoltare la tua voce del tradimento,

Verrai a casa a interrompere questo dolore stanotte?”

Interpretazione magistrale, canzone strepitosa, per qualche motivo su cui non staremo ad indagare lei non

c’è, forse è con un altro, magari ti sta pensando, il grido di dolore di DeLonge è straziante e bellissimo,

l’oscurità richiamata è il terrore della perdita, chiamarla o no? Comunque dolore a fiotti.

1)  Il testo riportato in apertura è della magica Many of Horror dei Biffy Clyro, gruppo metal di fortissimo

impatto e devastante potenza, tre scatenati che si presentano sul palco seminudi saltando come ossessi,

che tirano fuori la canzone d’amore più bella del mondo. Nelle quattro righe del ritornello racchiudono

tutto il segreto dell’amore, l’incanto del “Ti Amo”, il disincanto del “So che menti”, il dolore del “mi sono

comunque fidato di te”, tutto è finito “i lividi risplendono”, restano solo i cocci “La nostra favola distrutta”,

ma ci sono unioni ed amori che vanno al di là del tempo, sono arcaici e primordiali e comunque prima o poi

ritornano, perché sono fatti per stare assieme malgrado tutto e tutti, “Credo ancora che siamo io e Te Per

tutta l’eternità”.

Cupido forse invece delle frecce è armato di boomerang, ma se credete nell’Amore con la A maiuscola,

forse questa potrebbe essere la vostra canzone.

MAURIZIO DONINI