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Aboliamo il canone TV, firma per abolirlo

Abolizione-canone-raiGrazie alla nuova legge di stabilità, a gennaio non arriverà più il tradizionale bollettino precompilato per il pagamento del canone Rai. Il canone infatti si pagherà direttamente nella bolletta della luce a partire da quella di luglio. L’importo verrà spalmato in 10 mensilità da 10 euro l’una, ovvero, in ogni bolletta bimestrale troveremo una maggiorazione di 20 euro per il pagamento del canone: unica eccezione la bolletta di luglio che conterrà anche le maggiorazioni dei mesi precedenti. L’importo da pagare è quindi di 100 euro (più basso delle 113.25 euro degli anni passati).

Tutto chiaro? Assolutamente no, perché le domande che i consumatori si fanno sono parecchie e non sempre con risposte facili. Se ho due case (e quindi due contratti di luce) devo pagare anche due volte il canone? Non ho il televisore, come faccio a non pagare il canone? Chi è esente dal pagamento? Nella sezione Canone in bolletta: i dubbi più comuni, cerchiamo di dare una risposta, per quello che la normativa al momento consente, alle principali domande degli utenti.

È il momento di dire basta

Visto che occorrerà attendere il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate stessa, per definire definirà modalità e dettagli, il consiglio è quello di attendere prima di inviare in autonomia qualsiasi autocertificazione, anche perché il primo prelievo del canone in bolletta avverrà a luglio, come stabilito dalla legge di stabilità.

Al momento il canone Rai è una tassa dello Stato e come tale va pagata. Ma fare il proprio dovere di cittadino non significa rinunciare a far sentire la propria voce. La nostra battaglia però non finisce qui: riteniamo il provvedimento anticostituzionale e, anche grazie al supporto di più di 70.000 aderenti alla petizione, faremo di tutto per far valere i loro diritti nelle sedi istituzionali e giudiziarie competenti. Firma anche tu la petizione per chiedere l’abolizione del canone.

Si genera confusione

Come prima cosa, pensare di far ricadere il pagamento su tutti gli intestatari di un contratto di energia elettrica è sbagliato, perché si dà per scontato che questi siano tutti in possesso di una tv. In secondo luogo, l’introduzione del canone Rai in bolletta comporta una gran confusione per il consumatore che finisce per non sapere più quanto effettivamente paga per l’energia elettrica. Nella bolletta della luce, inoltre, sono già presenti diversi oneri fiscali ed è impensabile che lo Stato inizi a utilizzarla per fare cassa.

Cosa chiediamo

Al Presidente del Consiglio avevamo chiesto di mostrare più coraggio nella riforma della Rai. Le misure definitivamente approvate non sono invece sufficienti per porre rimedio alla situazione. La riforma della Rai infatti, oltre a non raccogliere alcuna delle nostre proposte per rendere più moderno e meno lottizzato dalla politica il servizio pubblico televisivo, non apre alcuno spazio ulteriore a una adeguata rispondenza alle esigenze dei cittadini, che sono quelli che lo finanziano per buona parte e anzi accentra sul governo il controllo del consiglio di amministrazione Rai. Continuiamo quindi a sostenere il pacchetto di riforme strutturali serio e sostenibile che avevamo proposto, attraverso i seguenti interventi:

  1. Abolizione del canone
    Che significherebbe restituire oltre 100 euro ogni anno alle famiglie italiane ed eliminare la pressione della politica che opprime il servizio pubblico radiotelevisivo.
  2. Mantenimento di un solo canale pubblico
    Come esito delle riforme, dovrà rimanere un solo canale di servizio pubblico che, indipendente e senza pubblicità, sarà chiamato a dare informazioni di qualità.
  3. Privatizzazione degli altri canali Rai
    Questo consentirà allo Stato anche di fare cassa.
  4. Possibilità di fissare obblighi di servizio pubblico a carico delle altre reti private
    Lo Stato mette infatti a disposizione degli operatori privati le frequenze, permettendo loro di guadagnare attraverso la pubblicità e la pay tv e, a fronte di questo, a tali operatori potrebbe essere chiesto il rispetto di alcuni obblighi di servizio pubblico.
  5. Abolizione della Commissione parlamentare di vigilanza
    La Commissione di vigilanza Rai non avrebbe più alcun significato e andrebbe pertanto abolita. Questo contribuirebbe a eliminare la pressione della politica sull’informazione televisiva.
  6. Potenziamento dell’Antitrust e riforma dell’Agcom
    Per evitare che la privatizzazione non abbia effetti negativi sulla pluralità dell’informazione occorre potenziare l’operatività dell’Antitrust in questo settore, a garanzia di una corretta ed efficiente concorrenza che produca benefici per i consumatori.

Vai su www.altroconsumo.it e firma per l’abolizione del canone