Storia di un tabagista inconsapevole – storia di chiunque di noi
Quando mi diagnosticarono il tumore ai polmoni il dottore mi chiese “quanto fumavo?”, niente! Mai
toccato una sigaretta in vita mia! E’ uno dei tanti ricordi che mi passano nella mente mentre guardo il
liquido della flebo scorrere nei tubi e da questi nelle vene, e poi uscire, con poche speranze, ricordi di una
vita al fumo, senza fumare. Sono un tabagista inconsapevole, una malattia insidiosa ed invisibile, cui non
puoi sfuggire, si trasmette per via aerea, come il raffreddore, meno fastidiosa volendo, molto più letale. Se
non bevi non bevi, se non fumi puoi fumare lo stesso.
L’infermiera si sforza di mostrarsi allegra, ma il suo sguardo è triste dietro la forzata vivacità, mista a
rabbia, per il non trovare motivo ad una sofferenza evitabile. Ogni ricordo che mi passa davanti gli occhi
chiusi è permeata di uno giallognolo strato di nicotina, la casa paterna con i muri sempre sporchi, i luoghi
successivi dove una sigaretta era sempre presente, nelle mani altrui e nei polmoni miei. Se mi concentro un
attimo sento ancora l’odore acre del tabacco bruciato che impregna l’aria, i vestiti di chi ti sta accanto, l’aria
che ti circonda, la biancheria di casa. Un odore a tratti perfino insopportabile, ma a cui non puoi sfuggire, “il
fumo provoca la morte” scrive lo Stato sui pacchetti che ti vende, un untore che ti avverte di starti
infettando, un pusher che ti ricorda di essere la tua momentanea gioia e la tua morte, poi sento l’ultima
goccia del liquido uscire dalla bottiglia, ed in un attimo tutto è buio, improvviso ed annunciato.
14 minuti è il tempo che ogni sigaretta ti consuma, il classico pacchetto da 20 giornaliero ti toglie 10 anni di
vita, 23 anni li lascia lì un alcolista e 34 li getta un cocainomane. Se pensate di passare dalla polvere bianca
ai drink sappiate che ognuno vi costa 6 ore di vita, 1 in più della polvere d’angelo. Secondo l’OMS il fumo di
tabacco rappresenta la seconda causa di morte nel mondo e la principale causa di morte evitabile. Sono 6
milioni le persone che perdono la vita ogni anno per i danni da tabagismo con un previsto aumento a 8
milioni entro il 2030 per un totale di un miliardo di morti nel XXI secolo.
Fra le vittime oltre 600.000 sono non fumatori esposti al fumo passivo, pari all’1% di tutti i decessi di cui
165 mila di queste morti riguardano bambini. I fumatori non mettono a rischio solo la propria salute, ma
anche quella di 1,8 miliardi di non fumatori, il 40% dei bambini, il 33% dei maschi non fumatori e il 35%
delle donne non fumatrici. Sembra incredibile, ma i numeri non lasciano spazio ai dubbi, oltre otto italiani
su dieci non sanno che il fumo passivo provoca il cancro del polmone, sette su dieci fumano regolarmente
in luoghi chiusi e la metà lo fa anche in presenza di bambini. L’ignoranza in materia è così alta che il 43 per
cento crede erroneamente che smettere non riduca il rischio di sviluppare la malattia.
In Italia più di 11 milioni di persone fumano regolarmente, circa 6 milioni di uomini e 5 milioni di donne. I
tabagisti rappresentano oltre il 20 per cento della popolazione con più di 15 anni e la maggioranza fuma in
media dalle 10 alle 14 sigarette al giorno. A questi si aggiunge l’esercito, ancora più vasto, dei fumatori
passivi: 15 milioni di persone in tutto, molti dei quali giovanissimi, visto che le stime più recenti indicano
che la metà degli under 14 italiani (cioè 4 milioni di individui) vive con almeno un tabagista.
A questo punto pensate di andare a respirare aria pulita in riva al mare? Niente di più sbagliato,il fumo di
due sigarette in spiaggia può produrre dei picchi di polveri sottili doppi rispetto alla media dei valori di
Piazza Grande a Livorno!
MAURIZIO DONINI