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Piero Celani su chiusura punti nascita

000celanipiero004Dopo la chiusura dei punti nascita con meno di 500 parti l’anno, ora la Gunta Ceriscioli da l’assalto

a quelli con meno di 1000 parti, per rispettare pedissequamente una normativa nazionale che

comunque ammette deroghe in tal senso.

E dopo Osimo, Fabriano e San Severino Marche le scure dei tagli potrebbero colpire. Già dal

prossimo anni gli ospedali di Ascoli Piceno e di San Benedetto del Tronto. Certo, siccome la sanità

Picena fino ad oggi ha avuto tanto, forse troppo, è giunto il momento di tagliare!

Assurdo, veramente assurdo!

Razionalizzazione, rimodulazione, riduzione dei costi sono ormai le parole d’ordine della Giunta

Ceriscioli, in ossequio al nuovo verbo renziano, e in barba alle esigenze dei territori ed alla qualità

dei servizi.

Ma non aveva detto Ceriscioli in campagna elettorale che avrebbe ascoltato i cittadini, che ogni

decisione e soprattutto quelle che riguardano la salute e la sicurezza dei marchigiani sarebbero state

condivise?  E dove è andata a finire la campagna d’ascolto, effettuata in pompa magna su tutti i

territori dal duo Ceriscioli-Casini?

Immaginavamo che era solo un atteggiamento di facciata e tale si è rilevato!

E non ci parlino della necessità di risparmiare, quando in questi mesi hanno regalato, 8 Milioni di

Euro alle Province per mantenere in piedi un Ente che ormai non ha più ragione di esistere!

Ed allora: come mai il nuovo corso della Politica renziana nelle Marche, non capisce che il diritto

alla Vita, compresi tutti i servizi ad essa collegati, sono servizi essenziali che devono sempre e

comunque essere garantiti e tutelati? Perché per Fabriano, Osimo e San Severino Marche non si è

considerato, così come richiesto dal sottoscritto in Consiglio Regionale, il piano dell’ex Ministro

Fazio, che prevedono restino operativi i punti nascita delle aree geograficamente più isolate e che

presentino particolari difficoltà di attivazione del servizio di trasporto di emergenza delle gestanti

considerate a rischio?

E ve lo immaginate nella sciagurata ipotesi della chiusura di un punto nascita tra Ascoli e San

Benedetto una partoriente residente nell’entroterra Piceno, come ad esempio Montemonaco, quali

disagi dovrà affrontare?

Dite al duo Ceriscioli/Casini che la rete viaria Picena non è tutta autostrada e superstrada a più

corsie, e il servizio trasporto di emergenza non è da guinnes de primati.

A questo punto è chiaro che difenderemo con tutti i mezzi che le norme ci mettono a disposizione la

presenza dei punti nascita del territorio Piceno, poiché è evidente che la nostra provincia, ha diritto

al pari delle altre Province marchigiane di avere servizi efficienti e soprattutto efficaci, perché la

salute, non ha colore politico, ma è patrimonio di tutti.

E a tal riguardo vorremmo con celerità che il Direttore dell’Area Vasta 5 Dr.ssa Capocasa e la

conferenza dei Sindaci si pronunciassero in proposito!

IL CONSIGLIERE REGIONALE

Dr. Ing.PIERO CELANI