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FEDERCONSUMATORI MARCHE SU VICENDA BANCA MARCHE

0001bancamarche“In queste ore, molti si affrettano a dichiarare chiusa la vicenda della Banca delle Marche.  Per quanto ci

riguarda, il caso non è chiuso e faremo il possibile per mantenerlo aperto:   i 43000 azionisti che si sono visti

azzerare il valore delle loro azioni non sono tutti uguali. “

E’ quanto dichiara  Gianni Santori, presidente della Federconsumatori  Marche  a proposito della vicenda

Banca Marche. “Il salvataggio dell’istituto – continua  Santori –  si è realizzato azzerando il valore delle

azioni e delle obbligazioni subordinate sulla base del presupposto che chi investe su questi titoli lo fa a

proprio rischio.  Questo è vero come, però, è altrettanto vero che chi vende questi titoli lo deve fare

accertando se il “profilo di rischio” dell’acquirente è adeguato al titolo che viene venduto e fornendo le

informazioni corrette;  in molti casi  queste due condizioni non sono state rispettate”.

Un esempio?  Dice Santori:   “Quella che chiameremo la signora Maria, pensionata ottantenne che ha

sempre investito i propri risparmi in BOT, un bel giorno si reca in banca  per rinnovare i titoli in scadenza e

si sente proporre da quella che da sempre è la “sua” banca, la Banca delle Marche, un investimento in

azioni  della banca stessa.    Titoli sicuri, che potevano essere trasformati in qualsiasi momento, proposti da

quella che i marchigiani considerano una vera e propria “istituzione” e che,  ad una vecchia cliente come la

signora Maria, non avrebbe mai proposto  titoli spazzatura.  La signora Maria, come ha sempre fatto,  firma

un “pacco” di carte che la banca gli sottopone e se ne va tranquilla.  La signora Maria non sa che il suo

profilo di rischio è incompatibile con il titolo che gli è stato venduto, che alcune importanti informazioni le

sono state taciute… ma tanto è. Fino a quando non sente strane voci sulla sua banca che non è più così

solida come credeva ma…  Allora si reca in banca per vendere questi  titoli così facili da vendere ma non ci

riesce. E qualche giorno fa si sente dire che le sue azioni non valgono più nulla.Ecco, noi riteniamo che il

caso della signora Maria non possa dirsi chiuso e, aldilà degli aspetti tecnico-giuridici che stiamo valutando

insieme alla Consulta Giuridica della Federconsumatori nazionale, pensiamo che una soluzione a questi casi,

tutt’altro che isolati, si debba trovare”.

Così come la Federconsumatori non ritiene chiusi i casi di correntisti  che sono stati invitati a trasformare in

obbligazioni subordinate giacenze di conto corrente

Quanto alle prossime iniziative,    come associazione, prosegue Santori, “siamo intenzionati a sviluppare

tutte le azioni necessarie a tutelare il piccolo azionista che si è trovato nelle condizioni della signora Maria.

Quando diciamo questo non ci riferiamo solo alla via giudiziaria ma anche ad iniziative che affrontino il

tema da un punto di vista più generale e per via negoziale”.  E ancora:  “ E’ interesse della nuova banca

nascere sulle macerie di una vicenda che ha intaccato pesantemente l’immagine dell’istituto?    La Nuova

Banca Marche è indifferente alla necessità di ricostruire un rapporto deteriorato con una parte importante

della propria clientela?  Le istituzioni marchigiane sono interessate a sviluppare un’opera che faciliti la

soluzione di casi come quelli che prima descrivevo?   Sono domande che rivolgiamo a tutti i nostri

interlocutori , nuova Banca Marche, Regione Marche, parlamentari marchigiani che saranno chiamati a

discutere la trasformazione del decreto,  ai quali nei  prossimi giorni chiederemo appositi  incontri”.

Ancona 26.11.15