BANCA MARCHE
Gli articoli apparsi la settimana scorsa sulla stampa, regionale e nazionale, a proposito del
salvataggio di Banca Marche hanno confermato e, se volete rafforzato i miei dubbi e
preoccupazioni in proposito (e di tanti risparmiatori).
Ritengo completamente fuori luogo l’ottimismo e la soddisfazione esternata pubblicamente
da molti politici marchigiani, in particolare appartenenti al Partito Democratico, e da
qualche imprenditore a loro vicino, all’indomani della notizia relativa al via libera del fondo
interbancario al salvataggio delle tre banche in crisi, tra cui spicca Banca Marche.
Perché ?
Perché per Banca Marche, l’ipotesi di convertire parti delle risorse necessarie – circa 1.5
Miliardi di Euro- da obbligazioni in azioni sussiste ancora, anzi è sempre più vicina con
buona pace dei cittadini risparmiatori, le imprese e i piccoli azionisti. Perché il fondo
interbancario per intervenire vuole aspettare il nuovo Anno, quando entrerà in vigore la
direttiva Brrd, che sostanzialmente obbligherà anche gli azionisti e i risparmiatori a
partecipare al salvataggio??
È chiaro quindi che in questo periodo la Politica marchigiana deve farsi sentire presso la
Banca d’Italia.
In particolare i vertici della Regione Marche, non possono continuare ad essere
silenti e trincerarsi dietro un “cauto ottimismo”.
Chi politicamente ha già sbagliato una volta non “controllando” la Banca del territorio,
rischia di commettere un altro errore ancora più grande facendo pagare il prezzo di tutto
ciò ad un territorio, quello Marchigiano, ed in particolare quello Piceno già messo in
ginocchio da una crisi di sistema che non accenna ad allentare.
Mi aspetto, inoltre, che Banca d’Italia e Governo Regionale facciano una seria indagine
per capire in quali territori della Regione, la gestione di Banca Marche negli anni passati
sia stata meno responsabile o se volete più “allegra”.
Piero Celani Consigliere Regionale – Gruppo Consiliare Forza italia