Fp Cgil Marche su riordino Province
A leggere comunicati e resoconti di stampa che hanno fatto seguito all’incontro in Regione
del Tavolo delle Autonomie Locali il 5 ottobre scorso parrebbe tutto in discesa il percorso
per il riordino delle Province.
Un eccesso di ottimismo non condivisibile a fronte di tante criticità ancora irrisolte.
Innanzitutto, il quadro economico ancora incerto per la maggior parte delle Province,
considerando i prelievi previsti con la legge di stabilità 2015 che rende complesso il
processo di riorganizzazione.
È indispensabile prevedere nella prossima legge di stabilità una riduzione dei tagli a carico
delle Province, affinché il percorso di riordino e gli sforzi che esso comporta non vengano
vanificati dal “crollo” del sistema provinciale sotto il peso dei tagli, garantendo dunque
servizi e stipendi.
Solo una revisione dei tagli previsti per i prossimi anni potrà scongiurare il pre-dissesto o
peggio ancora il dissesto con conseguente mancato pagamento degli stipendi.
Collegato a questo, vi è il problema della copertura dei costi in molte Province per le
“funzioni fondamentali” (pianificazione territoriale; trasporto privato; costruzione e gestione delle
strade provinciali ; programmazione provinciale della rete scolastica ; assistenza tecnico-amministrativa agli
enti locali; gestione dell’edilizia scolastica; controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e
promozione delle pari opportunità sul territorio provinciale).
Tutta la normativa relativa al processo di riforma obbliga le Regioni a definire e risolvere le
questioni relative alle “funzioni non fondamentali” (turismo, beni e attività culturali, trasporto
pubblico locale, protezione civile, difesa del suolo, caccia, pesca, formazione professionale, servizi sociali,
artigianato, agricoltura, edilizia pubblica), ma nulla obbliga le Regioni a garantire il funzionamento
degli Enti d’Area Vasta durante la fase transitoria e dopo.
Contestualmente, le Province continuano a sostenere, in maniera del tutto incongrua, le
spese per “funzioni non fondamentali” nonostante i tagli della legge di stabilità 2015.
Inoltre, rimangono ancora aperte la questione della Polizia Provinciale e l’individuazione di
una soluzione per evitare lo smantellamento dei Corpi, la questione del precariato,
prossimo alla scadenza del 31 dicembre 2015 e la questione relativa al futuro dei Centri
per l’impiego.
Il tema della tutela e del controllo ambientale è un tema di cruciale importanza. ll
trasferimento della Polizia Provinciale presso i Comuni, per l’espletamento di funzioni di
Polizia Locale, svuoterebbe il ruolo professionale di chi per anni ha maturato competenze
specifiche.