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Ancona: Crisi fa svanire oltre 200 posti di lavoro

INDUSTRIA: ISTAT, PRODUZIONE FEBBRAIO +2,7%, TOP DA 2008ANCONA – Crisi e calo dei consumi: oltre 200 posti di lavoro a rischio ad Ancona. E ’il quadro a tinte fosche tratteggiato da Vilma Bontempo, segretario provinciale della Camera del lavoro Cgil, che pur intravedendo timidi segnali di ripresa legati a un lieve aumento dell’export non nasconde la forte preoccupazione per un territorio in grave difficoltà.

Due le situazioni calde. C’è la crisi del Carrefour, dove i 120 dipendenti con contratto di solidarietà fino a fine anno potrebbero rischiare addirittura il licenziamento. E c’è il caso Isa Yachts, il cantiere della nautica di lusso che a maggio ha presentato istanza di concordato preventivo ipotecando il posto di lavoro di 106 dipendenti. Le speranze per l’azienda di via Mattei sono legate a cinque manifestazioni di interesse a investire sul cantiere, tra cui quella dei cinesi della Weichai, il gruppo che già controlla Crn.

Quanto al commercio Bontempo spiega: «La grande distribuzione sta vivendo un momento di grande difficoltà, a causa della domanda interna stagnante. Ad Ancona, al momento, l’unica vertenza aperta è quella del Carrefour. Il contenzioso dell’Auchan, scoppiato a maggio con la procedura di mobilità aperta nei confronti di 52 dipendenti marchigiani si è risolto con un accordo di mobilità volontaria per 47 lavoratori tra le sedi di Ancona e Fano. Ma serve un progetto di investimento e di rilancio sotto il profilo qualitativo, altrimenti l’equilibrio raggiunto finirà per rompersi di nuovo».

Per il segretario Cgil, dunque, non si preannuncia un fine anno in discesa. «Dovremo ancora combattere con la crisi – dice – non ci sono segnali di ripresa dell’occupazione, anche se abbiamo riscontrato una riduzione del ricorso alla cassa integrazione, con una diminuzione del 30% della ordinaria e del 15% della straordinaria, registrata nei primi 4 mesi del 2015. Una performance positiva legata a un leggero aumento del volume d’affari nelle esportazioni. Di contro, però, si registrano tanti contratti irregolari, soprattutto nei settori del commercio, del turismo e negli studi professionali».

L.L.