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Renzi: Nuove promesse. “Via l’IMU dal 2016”

0006renziimuTenete bene a mente questa data, 2016, perché il premier dalle promesse roboanti ha fissato nel 2016 l’eliminazione della tassa sulla prima casa e l’Imu agricola. Bene direte voi, una buona volta una notizia positiva. Non basta perché il premier roboante ha continuato dicendo “se ci faranno fare le riforme programmate e continueremo su questa strada”, nel 2017/18 metteremo a punto un provvedimento contro Ires, Irap e tassa sui macchinari imbullonati, per proseguire nel quinquennio successivo con provvedimenti a favore della tassazione ordinaria (Irpef) e sulle pensioni. Bello, forse il premier ci crede davvero, peccato che negli ultimi mesi il governo non abbia affrontato il nodo della spesa pubblica, della sua riduzione e di un’autentica applicazione della spending review. Ci sia consentito esprimere un qualche cenno di incredulità difronte a tanta grazia di Dio. Infatti il debito pubblico italiano come avrete avuto modo di leggere nei giorni scorsi è salito alla cifra monstre di 2.218 miliardi di euro, a ciò sarebbe logico ed opportuno aggiungere gli oltre 70 miliardi di euro che lo Stato deve ai privati suoi fornitori e non ancora pagati, in alcuni casi da oltre 500 giorni, nonostante una legge dello stesso Stato obblighi ad assolvere ai pagamenti in tempi assai più brevi. Nel frattempo il governo Renzi ha varato la riforma della scuola con costi, per l’assunzione dei precari, tutti da definire, forse intorno ai 400 miliardi, ha varato le città metropolitane senza cassare le Provincie, altri centri di spesa fuori controllo, si appresta a varare la riforma della Pubblica Amministrazione, dalla quale vuole far uscire diverse migliaia di dipendenti, con quali denari assolverà a questi impegni di spesa? Con quali compatibilità potrà affrontare un taglio delle tasse, sempre benvenuto, ma difficile da realizzare con uno Stato non in grado di effettuare risparmi e tagli. Neppure un Ente inutile è stato tagliato, come era ovvio accadesse, tanto sono utili alla politica. Senza contare le spese fuori controllo delle Regioni, in particolare alcune come la Sicilia a Statuto Speciale, oramai sull’orlo del default finanziario oltre a quello politico. Renzi smetta di rincorrere le comete e le opposizioni, faccia le riforme se ne ha i numeri e ne è capace, avvii una politica attenta della spesa e tagli senza pietà sugli sprechi, prima di fare promesse avventate. Il 2016 è dietro l’angolo e il premier dovrebbe sapere quante volte nel recente passato ha fatto la figura del Pinocchio. Attenzione, gli Italiani sono in una fase molto particolare, lo dicono i sondaggi, con i parti tradizionali in picchiata progressiva nel gradimento degli elettori, non può più bastare l’annuncio ad effetto di berlusconiana memoria, a meno di non dover annoverare tra i nuovi spin doctor di Renzi il dott. Verdini!

ARES