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Neppure Ravenna vuole l’accorpamento con Ancona delle Ap

000portautoritraAncona e Ravenna di muovono contro l’ipotesi di accorpamento delle rispettive Autorità portuali. I gruppi consiliari del M5S dei due Comuni hanno preparato una mozione che presenteranno ai rispettivi Consigli comunali, mentre i deputati del Pd Alberto Pagani, di Ravenna, e Emanuele Lodolini, di Ancona hanno chiesto un incontro al ministro Delrio “per discutere e valutare con lui le diverse possibili ipotesi di riorganizzazione che deriveranno dal Piano strategico nazionale della portualità”.
Il Gruppo consiliare del Pd ha presentato un’interrogazione alla Giunta regionale per “far luce sul grado di veridicità e sul livello di fondatezza della notizia che sta imperversando in questi giorni sulla stampa circa il rischio di un possibile accorpamento tra l’Autorità Portuale dorica e quella di Ravenna”. Obiettivo dell’interrogazione è, inoltre, conoscere “quali azioni il governo regionale voglia attivare per evitare che la paventata ipotesi di fusione possa tradursi in realtà”. Il Piano della portualità e della logistica, ricorda il Pd, “elenca il porto di Ancona tra i 14 porti italiani che rientrano nella rete centrale e che sono, quindi, ritenuti strategici ai fini del conseguimento degli obiettivi della rete trans-europea dei trasporti, nonché rispondenti all’evoluzione della domanda di traffico e alla necessità del trasporto multimodale. In particolare, nel Piano è illustrato come lo scalo anconetano sia inserito nel corridoio scandinavo-mediterraneo Helsinki-La Valletta, asserendo così la valenza del porto dorico”. La scelta di accorpare i due porti, inoltrte, “non terrebbe conto della rilevanza del ruolo assunto dal porto di Ancona nell’ambito della Macroregione Adriatico Ionica”.