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Parmigiano Reggiano produttori in crisi

000parmigiano regginaoPerché paghiamo il parmigiano reggiano in una forchetta che va 9,50 euro a 17 euro, ma ai produttori arrivano solo le briciole? Qual è il ruolo dei consorzi di garanzia e perché il consumatore non si avvantaggia della discesa del prezzo di un prodotto così pregiato? Qualcuno fa risalire le responsabilità al comportamento della grande distribuzione organizzata, alla concorrenza dei prodotti simil rana e alla crisi economica. I produttori non ci stanno e incominciano ad alzare il tiro anche verso i consorzi di tutela, divenuti negli anni degli autentici colossi, con una moltitudine di dipendenti, ma anche con incassi ragguardevoli. Infatti i produttori pagano ai consorzi di tutela 6 euro per ogni forma prodotta a titolo di adesione al consorzio e tenendo conto che le forme prodotte sono circa 3,3 milioni l’incasso totale si aggira intorno ai 20 milioni di euro. A questo si aggiunge l’incasso relativo alle sanzioni a quegli allevatori che non rispettano le quote, eppure nonostante ciò il consorzio riesce a chiudere il bilancio in passivo di circa un milione di euro. La produzione viene contingentata per rispettare i disciplinari di qualità e mantenere il prezzo ad un livello accettabile, ma così facendo i margini per i 3.310 produttori si assottigliano e la loro fatica, che ha inizio molto presto alla mattina, senza soluzione di continuità per il sabato o la domenica il futuro è sempre più incerto, mentre il consumatore vaga tra le offerte di prodotti similari con scarso vantaggio per la sua spesa.