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Lo Stato non guadagna con il gioco d’azzardo

videolottery_555L’ultimo buco lo ha aperto una sentenza del Tar in favore dei pensionati con rateo superiore a 1.350 euro, ai quali lo Stato dovrà restituire il controvalore degli adeguamenti bloccati con il decreto Salva Italia del governo Monti. Purtroppo non è l’unico buco nero nel bilancio dello Stato, sforacchiato da migliaia di soggetti, società, enti che drenano denaro pubblico senza alcun ritorno per la collettività. poi c’è il gioco d’azzardo, le slot machine, il bingo, il superenalotto, il casinò on line, il gratta e vinci e il lotto dai quali lo Stato presuppone di trarre una rendita, ma è davvero così? Intanto iin questi anni di forti risparmi delle famiglie su quasi tutto, compresi i generi alimentari e di prima necessità, somme sempre maggiori sono finite nel gioco d’azzardo. In pratica un euro, ogni otto destinati ai consumi viene assorbito dalle scommesse di ogni genere. In quattro anni dal 2000 al 2014 la spesa di colpo da 15,7 miliardi a 85,0 miliardi e mentre l’incidenza nel 1998 era di solo 2,68%, negli ultimi anni la percentuale è salita a vette del 12%. Lo Stato incassa all’incirca 8 miliardi, ma non c’è da stare allegri, infatti il denaro profuso nel gioco d’azzardo sottrae una domanda di consumi in grado di generare una crescita economica pari a 20 miliardi, nei settori commerciale e nei servizi, oltre ad ulteriori 4 miliardi nei settori produttivi dell’artigianato, agricoltura e industria. La conseguenza è una perdita netta potenziale di circa 90 mila nuovi occupati nel commercio e 25 mila nell’industria. Aggiungete che gra parte delle società di gaming hanno sede all’estero e capirete come i profitti vengono tassati fuori dal nostro Paese. I nuovi giochi on line hanno una tassazione bassissima e i ricavi dei concessionari sono aleatori. C’è poi il capitolo delle infiltrazioni malavitose nella filiera del gioco d’azzardo, così come si ipotizza un ruolo di alcune catene di compro oro nell’attività di riciclaggio. Non è infrequente un fenomeno secondo il quale si va dal compro oro per avere contanti da giocare nella ricevitoria più vicina, con la speranza di vincere e tornare a ritirare il pegno.

ARES