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Il Cdm non impugna la legge elettorale Marche

000cdmROMA, 21 APR – In considerazione degli ampi margini tecnico-giuridici di incertezza il Consiglio dei Ministri ha deciso di non impugnare la legge elettorale della regione Marche. Lo rende noto il comunicato del Cdm. La legge è la n. 5 del 20/02/2015, riguardante “Norme per l’elezione del Consiglio e del Presidente della Giunta regionale”.
“La scelta fatta dal Consiglio dei ministri di non impugnare la legge elettorale delle Marche è una decisione saggia ed equilibrata”, commenta il presidente delle Regione Gian Mario Spacca. “Testimonia – aggiunge – la correttezza del profilo giuridico della legge regionale delle Marche che, del resto, ha contenuti analoghi a quelle molto recenti di altre Regioni, come il Veneto, per le quali non è mai stata posta la questione di legittimità. Un ringraziamento va dunque al Governo nazionale che sgombra il campo da ogni incertezza rispetto alla legittimità della procedura elettorale”.

Tutto chiaro? Assolutamente no. Il Pd renziano e la sua compagine simil ministeriale decide di non decidere. Così subisce la candidatura del condannato De luca in Campania, della indagata Paita in Liguria e mostra i muscoli solo quando si tratta della legge elettorale “italicum” nazionale, perché ci sono di mezzo gli equilibri nel partito. In fondo Spacca potrebbe anche essere eletto ed allora meglio tenerselo buono, potrebbe a cose fatte ripassare “dal via”! Una domanda a Spacca noi vorremmo farla e non è sulla legge elettorale, ma sulla vertenza Indesit Whirlpool, in virtù dei suoi stretti legami con la famiglia Merloni qual è la posizione del governatore su quanto sta accadendo? Stessa domanda ci verrebbe naturale porla alla senatrice di Scelta Civica Paola Merloni.