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La Cpl Concordia ha “sostenuto” politici marchigiani

000cplfanoFANO – Dalle carte dell’inchiesta di Napoli emergono fondi della Cpl anche ai politici fanesi.
La Cpl Concordia – la cooperativa i cui dirigenti sono finiti sotto inchiesta per tangenti al sindaco di Ischia – ha finanziato anche soggetti politici fanesi.

Si tratterebbe del sindaco Massimo Seri, del Pd e dell’ex candidato sindaco Mirco Carloni: i tre nomi risultano nell’elenco dei destinatari di erogazioni liberali acquisito dagli investigatori nella sede dell’azienda emiliana.

Massimo Seri ha percepito 5.000 euro in occasione delle elezioni comunali del 2014 e altri 5.000 euro li ha ricevuti la lista del Partito democratico, che lo sosteneva come candidato sindaco. Entrambi i contributi sono dichiarati tra le fonti di finanziamento elettorale sul sito web del Comune, in base alla certificazione depositata alla Corte d’appello di Ancona.

Mirco Marloni, che un anno fa si era candidato sindaco alla testa della coalizione la Scelta giusta per Fano, risulterebbe destinatario di 10.000 euro per le amministrative di Fano. Ma l’interessato nega il finanziamento (peraltro la sua documentazione non è più rintracciabile sul sito web del Comune dopo le dimissioni da consigliere comunale date pochi mesi fa).

“Ci fu un incontro con esponenti della Cpl nel periodo preelettorale – spiega Mirco Carloni, consigliere regionale di Ncd di nuovo in lizza per le elezioni del prossimo 31 maggio -. Su loro proposta, espressi la mia disponibilità ad accogliere un’elargizione liberale ma in seguito quella contribuzione non mi è stata data. In pratica, non ho preso soldi dalla Cpl, né in quell’occasione né in precedenza. Pertanto quel contributo, che forse la cooperativa aveva già annotato nella sua contabilità, non l’ho dichiarato alla Corte d’Appello”.

La Cpl da molti anni opera a Fano, dove ha una sede (in via del Commercio), gestendo l’appalto del calore per gli edifici comunali e gli interventi nei sottoservizi degli impianti affidati ad Aset. Si tratta, in ogni caso, di finanziamenti regolari, che erano stati pubblicati (salvo quello di Carloni) già prima dell’inchiesta sul sindaco di Ischia, in occasione dell’approvazione del codice etico da parte del Consiglio comunale dal quale è stato tolto, tra le altre norme, proprio il divieto di accettare fondi da chi riceve o chiede provvedimenti all’amministrazione comunale, divieto posto secondo lo schema del codice etico dell’associazione nazionale Avviso Pubblico.