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Il Premio UBU Roberto Latini a Fano con I GIGANTI DELLA MONTAGNA

000teatrodellamontagnaFano (PU)Paragonato a Carmelo Bene e Leo De Berardinis, Roberto Latini ha vinto l’ultimo Premio Ubu come migliore attore italiano. Il 28 marzo (ore 21) sarà al Teatro della Fortuna con I GIGANTI DELLA MONTAGNA di Pirandello, nell’ambito di TEATROLTRE, rassegna di teatro di ricerca italiano giunta all’undicesima edizione, promossa dai Comuni di Pesaro, di Urbino, dalla Fondazione Teatro della Fortuna di Fano, dai Comuni di San Costanzo, di San Lorenzo in Campo, di Urbania e da AMAT e con il contributo di Regione Marche e di Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.

Roberto Latini è tra gli artisti più intensi ed interessanti della scena italiana, sia per il saper utilizzare la voce come un vero e proprio strumento, sia perché portatore di una visione profonda e personalissima del teatro. Con I giganti della montagna – di cui firma anche adattamento e regia – consegna al teatro di ricerca un lavoro profondo e affascinante, che tocca le corde più intime dell’animo umano. “Prendendo come testo e pretesto l’ultimo dramma di Pirandello – scrive Massimo Marino su «Doppiozero» – ci regala un lavoro sulla vita, sull’apparenza, la paura, la rappresentazione di sé per proteggersi, per ritrarsi dal mondo o per sfidarlo”.

Allievo di Perla Peragallo, il suo teatro è in connessione sia con la tradizione sia con la contemporaneità. La scena dei Giganti si apre su un panorama notturno, nel mezzo di un campo di grano dove i teatranti dell’opera pirandelliana si aggirano come fantasmi dagli occhi bianchi e inquietanti.Un impatto visivo forte, come quello emotivo: bastano voce e microfono affinché si sprigioni un universo di personaggi, una polifonia a cui si aggiunge la presenza in scena di Federica Fracassi. Come spesso accade nei suoi lavori, c’è un livello colto, di citazioni e sottigliezze che sono capaci di cogliere gli appassionati e un livello emotivo in grado di arrivare a tutti.

I giganti della montagna è il terzo dei miti moderni di Pirandello, il mito dell’arte. Rappresentato postumo nel 1937, è l’ultimo dei capolavori pirandelliani ed è incompleto per la morte dell’autore.

La vicenda è quella di una compagnia di attori che giunge nelle sue peregrinazioni in un tempo e in un luogo indeterminati: al limite, fra la favola e la realtà, alla Villa detta “la Scalogna”.

“Sono sempre stato molto affascinato per il non finito, non concluso. Ho sempre avuto una grandissima attrazione per i testi cosiddetti incompiuti. Mi sembrano da sempre così giusti rispetto al teatro. Trovo perfetto per Pirandello e per il Novecento – scrive Latini nelle note – che il lascito ultimo di un autore così fondamentale per il contemporaneo sia senza conclusione. Senza definizione. Voglio immaginare tutta l’immaginazione che posso per muovere dalle parole di Pirandello verso un limite che non conosco. Portarle “al di fuori di tempo e spazio”, come indicato nella prima didascalia, toglierle ai personaggi e alle loro sfumature, ai caratteri, ai meccanismi dialogici, sperando possano portarmi ad altro, altro che non so, altro, oltre tutto quello che può sembrare.”

Lo spettacolo è una produzione Fortebraccio Teatro in collaborazione con Armunia Festival, Festival Orizzonti, Emilia Romagna Teatro. Le musiche e i suoni sono di Gianluca Misiti, luci e direzione tecnica di Max Mugnai, video di Barbara Weigel.

 Ufficio Stampa: Andreina Bruno

Botteghino 0721.800750, botteghino@teatrodellafortuna.it, online www.vivaticket.it, posto unico € 10,00 / € 8,00 ridotto