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Ottantamila ad Ancona contro il Jobs Act e le politiche del lavoro

00scioperoanANCONA – Tantissimi lavoratori, giunti ad Ancona con 50 pullman da tutta la regione, partecipano al corteo indetto da Cgil e Uil contro il Jobs Act e le politiche del lavoro del Governo Renzi. Aperto da uno striscione con la scritta “Così non va”, il corteo è partito da Corso Carlo Alberto e sta sfilando in centro diretto in piazza Cavour, dove è previsto il comizio conclusivo. Uno spezzone distinto è animato da circa 200 militanti dei centri sociali. Fra le bandiere dei sindacati di categoria (Fiom, Fit, Fp e altri) spiccano anche quelle del Prc e del Pdci e della Sinistra con Tsipras. “Lavoro ai giovani e largo ai nonni” è uno degli slogan gridati dai partecipanti alla manifestazione, alla quale aderiscono anche la Rete degli studenti medi e gli universitari. Imponente il dispiegamento delle forze di polizia.

Sono circa 8 mila, secondo una prima stima della Uil, i partecipanti alla manifestazione regionale contro il Jobs Act indetta ad Ancona. Domenico Proietti, della segreteria nazionale della Uil, ha detto che l’adesione allo sciopero è massiccia in tutta Italia, con punte del 70% nel settore del pubblico impiego. «Questa – ha spiegato parlando a piazza Cavour – non è una manifestazione contro il Governo, ma una richiesta di cambiare politica, riprendendo le trattative per la contrattazione nel pubblico impiego, ferme da 6 anni anni, modificando la Legge Fornero con una maggiore flessibilità in uscita per i pensionati, ed estendendo il bonus degli 80 euro anche ai pensionati e agli incapienti».

«Il Governo – ha aggiunto Roberto Ghiselli, segretario regionale della Cgil Marche – fa politiche che ammiccano alla Confindustria e alla destra». Una battuta polemica Ghiselli l’ha riservata anche al governatore delle Marche Gian Mario Spacca, che un mese fa aveva approvato l’uscita di Renzi sui maggiori risparmi chiesti alle Regioni, «e ora invece sottoscrive l’appello di Anci e Upi contro i tagli agli enti locali ritenuti insostenibili».

Circa 200 esponenti dei centri sociali e dei movimenti antagonisti delle Marche si sono staccati dal corteo dei sindacati contro il Jobs Act e hanno dato vita ad un presidio all’altezza dell’uscita dal porto peschereccio, fra via XXIX settembre e via Marconi, di fatto impedendo la circolazione delle auto e dei tir. Un cordone di polizia e carabinieri circonda l’area, ma al momento non si registrano incidenti. “Sbrocca Italia”, c’è scritto in uno degli striscioni esposti.