AppuntamentiCulturaFermoSpettacoliUltimissime Notizie

La Tosca al Teatro dell’Aquila

005toscapucciniVa in scena sabato 15 novembre alle ore 21 l’opera “Tosca” di Giacomo

Puccini con la direzione di Antonio Pirolli, la regia, scene e costumi di Massimo

Gasparon ed un cast di grandi interpreti tra cui Dimitra Theodossiou. Il titolo dal

grande repertorio d’opera sarà proposto in un allestimento in coproduzione Teatro

dell’Aquila di Fermo e Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi.

Antonio Pirolli – già direttore del Teatro di Ankara dal 1995 al 2001 e

dal 2002 direttore del Teatro d’Opera di Istanbul – dirige la FORM Orchestra

Filarmonica Marchigiana ed il Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini”. Le scene e

i costumi sono del veneziano Massimo Gasparon. Nel cast grandi interpreti delle

scene liriche internazionali quali Dimitra Theodossiou (Tosca), Alejandro Roy

nel ruolo di Cavaradossi, Thomas Hall (Scarpia). Nella compagnia di canto sono

inoltre Fabrizio Beggi (Angelotti), Saverio Pugliese (Spoletta), Paolo Orecchia

(Sagrestano), Giacomo Medici (Sciarrone).

L’opera “è ambientata in una Roma trionfante e tetra, decadente e splendente

allo stesso tempo. Ho rivisto la Roma del Caravaggio con i suoi chiaroscuri di forte

drammaticità; la Roma del Bernini e del Borromini, marmorea e funebre”. Così

racconta Massimo Gasparon, regista, scenografo e costumista: “Ho cercato l’unità di

luogo e di tempo attraverso una scenografia unica e tripla che da chiesa si trasforma

in palazzo e poi in carcere, senza soluzione di continuità, per richiamare anche la

skené greca che con la sua tripartizione sintetizzava ed evocava ogni luogo e ogni

situazione della vicenda. I colori scelti sono quelli del Bernini, del marmo portoro

nero screziato di venature dorate, ai capitelli e alle trabeazioni in marmo giallo

antico, funebri e splendenti. I costumi seguono la rigida aulicità di David attraverso

l’uso del bianco e del nero, dei velluti verde scuro e le feluche di napoleonica

memoria”.

Tosca andò in scena al Teatro Costanzi di Roma il 14 gennaio 1900, alla

presenza della regina Margherita, diretta da Leopoldo Mugnone con la regia di

Tito, figlio di Giulio Ricordi, in una serata tesa per il rischio di attentati anarchici

e caratterizzata da tumulti per l’ingresso a teatro di ritardatari che ne causano

l’interruzione ed un secondo inizio. L’opera disorientò una parte della critica. Anche

perché, si scrisse più tardi, Puccini era incorso in un verismo sfrenato o addirittura

nel grand-guignol, un genere che – ad onor del vero – fu importato in Italia soltanto

nel 1908. Nonostante le prime reazioni l’opera fu subito rappresentata con successo

in tutto il mondo.