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Renzi contestato, finita la luna di miele con i cittadini

renzicontestatoPrima o poi doveva accadere, L’avevamo pronosticato alcuni giorni addietro, la luna di miele del premier con i cittadini stava per finire e così è staro. Per la prima volta durante un’uscita pubblica, nel suo giro al sud d’Italia Renzi è stato contestato e fischiato da un gruppo di manifestanti. D’altro canto era ovvio che si arrivasse a ciò, spendere e spandere ottimismo, dichiarare a destra e a manca che il governo va avanti con l’agenda fissata, rispettando i tempi, quando in sei mesi rispetto alle sei riforme promesse a malapena forse ne sono state portate a casa due, è il meno che gli potesse capitare. Colga il segnale il premier, la politica degli annunci non paga e non paga nemmeno tutto questo gran affanno intorno alle riforme istituzionali o alla riforma elettorale, è solo un modo neppure elegante per consentire di nuovo ai partiti di occupare interamente lo spazio politico e di potere, con i risultati che tutti si aspettano. Purtroppo il premier è così, lo si è capito dalla idiosincrasia verso i tagli delle spesa e la scarsa considerazione per l’egregio lavoro del commissario Cottarelli, lo si è capito dal “freddo” con il ministro dell’economia Padoan, lo si è capito dal rinvio della riforma del lavoro e del job acts, conta solo fare sponda con FI, a scapito degli alleati di governo, per il semplice fatto che il Renzi politico, smaliziato e spregiudicato, preferisce confrontarsi con un avversario debole, piuttosto che dare spazio ad un alleato. Quindi non c’è da spetatrsi nulla di buono nei prossimi mesi, la congiuntura economica continua a peggiorare, le attività economiche e commerciali chiudono a decine, cala il gettito fiscale e il Paese è in una profonda deflazione, che ci costerà assai cara in autunno. Le riforme, i tagli alla spesa, la cancellazione delle provincie, delle municipalizzate, delle regioni autonome, degli enti inutili, la riforma della burocrazia hanno un costo, anche in termini di consenso elettorale e questo Renzi è ovvio, non vuole pagarlo. A pagare, e caro, saranno i cittadini di questo Paese, illusi per l’ennesima volta da un finto riformatore, tutto nuovismo e poca efficacia.

ARES