Confabitare a cura di Renzo Paccapelo

Le sorprese del nuovo catasto

Nuovo-catasto-edilizio-urbano-le-case-varranno-il-60-in-piùIl primo decreto delegato sulla riforma del catasto è stato varato. Non è che il primo passo verso la riforma più generale, che “dovrebbe”, una volta completata restituire l’effettivo peso del fisco sugli immobili. Sarà davvero così? Qualche dubbio appare legittimo, anche alla luce di alcune stime e simulazioni effettuate da diversi soggetti su alcune città campione e su immobili di varie tipologie. Infatti se l’obiettivo prioritario è quello di azzerare le iniquità esistenti e le sperequazioni tra immobili della stessa tipologia o simili, ma con valori catastali molto diversi, così come valori catastali identici per immobili molto diversi tra di loro. Non è comunque un segreto il fatto che con la riforma la base imponibile degli immobili sia destinata a crescere, quanto, sarà stabilito dalla legge delega, ma già oggi è possibile prevedere che l’ancoraggio ai valori di mercato supererà di gran lunga, in molti casi di 9 – 10 volte gli attuali valori. Quando i nodi verranno al pettine sarà utile capire cosa accadrà in caso di applicazione delle aliquote di tassazione attuali saranno applicate ad imponibili molto diversi? I Comuni si porranno il problema di ridurre le percentuali per  garantire l’invarianza del gettito? Il meccanismo di monitoraggio affidato al governo e alle Camere potrà funzionare per evitare rincari abnormi? I proprietari avranno gli strumenti per ottenere tutela sull’assegnazione delle nuove rendite? In questo ultimo caso parrebbe molto ridimensionata la presenza delle associazioni all’interno delle commissioni miste provinciali, il tutto sarà demandato alla buona volontà dei prefetti e c’è da aspettarsi una composizione ristretta a Comuni e Agenzia delle Entrate. Se il buongiorno si vede dal mattino questo sicuramente non è un buon inizio.