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Fabriano al top per la disoccupazione

fabriano Quasi 500 nuovi disoccupati a Fabriano dal 2012 al 2013. I dati, ancora parziali, del Centro per l’impiego fotografano una situazione occupazionale allarmante in città. A fine 2012 i disoccupati avevano raggiunto la soglia delle 3.780 unità. Ad una crescita piuttosto contenuta del primo trimestre del 2013, 3.874, ha fatto da contraltare, un’impennata nel successi mesi che ha portato l’esercito dei senza lavoro a sfondare quota 4.000 per attestarsi a ben 4.270 disoccupati. Per una percentuale pari al 13,34% dei fabrianesi, media che per la prima volta supera quella nazionale che, secondo i dati Istat, si colloca al 12,5%. Se il dato si confronta non su tutti i residenti, bensì sulla popolazione in età lavorativa, compresa cioè fra i 14 e i 65 anni, si arriva addirittura al 22% di disoccupati, quasi un fabrianese su quattro. A faticare molto nel trovare un lavoro è chi si trova fra i 35 e i 44 anni, con quasi 1.100 disoccupati, in leggera maggioranza donne. Cifre che allarmano e che potrebbero anche non essere definitive. Di certo, anche il 2014, non sembra proprio essere l’anno buono per la ripresa occupazionale. Questo perché, solo per fare un esempio, in autunno, precisamente ad ottobre, ci si troverà di fronte ad almeno 648 nuove iscrizioni. Vale a dire i lavoratori residenti in città, su circa 1.500, della ex Antonio Merloni. Il 10 maggio scorso si è deciso di prorogare la cassa integrazione straordinaria per ulteriori 5 mesi. Ma dopo questa misura, a salvaguardare un minimo di reddito, c’è solo la mobilità: 3, 2 e 1 anno a seconda dell’età anagrafica e lavorativa. Non solo la ex Ardo è in questa situazione. Problemi ci potrebbero essere anche per la JP considerato l’annullamento della vendita confermato dalla Corte di Appello di Ancona. Altri 350 lavoratori che vedono il proprio posto di lavoro a rischio. In molte altre aziende si sono già stabiliti o si stabiliranno a breve, gli incentivi per la mobilità volontaria. Tutte persone che, se dovessero accettare questi soldi, ritorneranno ad essere iscritti al Centro dell’impiego. Il rischio concreto, dunque, è che si possa stabilire un altro poco invidiabile record di disoccupazione nella ex isola felice di Fabriano.