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Ex A. Merloni a giorni la sentenza su annullamento vendita

06amerloniE’ attesa nel breve volgere  di pochi giorni la decisione della Corte d’appello di Ancona sul reclamo presentato dai commissari straordinari dell’ex Antonio Merloni e da Giovanni Porcarelli contro l’annullamento della vendita dell’ex Merloni alla J. & P. dello stesso Porcarelli. Oggi i giudici hanno trattenuto in decisione la causa dopo l’ultima udienza.
Circa 350 lavoratori, arrivati ad Ancona da Fabriano e Nocera Umbra con due pullman e 50 auto al seguito, hanno dato vita ad un sit-in con bandiere, striscioni e fischietti davanti al Palazzo di Giustizia, mentre Polizia, Digos e Carabinieri presidiavano la zona. Se la corte dovesse dare ragione alle 7 banche creditrici dell’A. Merloni, confermando l’annullamento della vendita, i 700 operai riassunti dalla J. & P. negli impianti di Marche e Umbria potrebbero perdere il posto. Gli istituti di credito – da Unicredit Management Bank a Mps, a Banca Marche – sostengono di essere stati danneggiati da una cessione di ramo d’azienda che si sarebbe configurata come una svendita: 10 mln di euro contro i 54 mln del valore effettivo delle fabbriche del ‘bianco’ ex Merloni.
Oggi le parti in causa hanno ribadito le rispettive posizioni: i legali delle banche creditrici, quelli dei commissari straordinari del ministero dello Sviluppo economico, che si battono contro l’annullamento affiancati dagli avvocati di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil. Fim e Fiom si sono costituiti in giudizio, e i loro rappresentanti, Andrea Cocco e Fabrizio Bassotti, hanno potuto presenziare all’udienza. Secondo i ricorrenti, la sentenza di revoca si basò su “logiche formalistiche” e va annullata: per la norma che regola la vicenda, ha osservato l’avv. Antonio Di Stasi (Fiom), è intervenuta una legge interpretativa che dovrebbe portare all’accoglimento del reclamo.
Ma il pool di banche sollecita la conferma del verdetto, eccependo fra l’altro la presunta incostituzionalità della legge interpretativa. ”Siamo ottimisti sull’esito del procedimento” replica Bassotti