Eccellenze MarchigianeNotizie in Evidenza

Delegazione pesarese rappresenta l’Italia in Portogallo

0pesaroPESARO – Un abito ispirato a Rosina, la nobile orfana personaggio centrale ne Il Barbiere di

Siviglia di Gioachino Rossini.

E’ stato questo il biglietto da visita italiano del progetto MCST (Modelling Cultural Sewing

Techniques), presentato nei giorni scorsi in Portogallo. Si tratta di un progetto comunitario che

coinvolge sei paesi (Portogallo; Italia; Romania; Turchia; Ungheria e Lituania), che intende

riscoprire la cultura artigianale legata al territorio e tradizioni e tecniche di sartoria e lavorazione

dei tessuti. L’Italia era rappresentata a Braga (la terza città del Portogallo dove si è svolto il

meeting), da una delegazione tutta pesarese formata dal segretario provinciale della CNA di Pesaro

e Urbino, Moreno Bordoni; da Omar Morotti, titolare del maglificio Ommy srl, dal sarto Remo

Pugliese, consulente del settore tessile e abbigliamento e da Elmo De Angelis della società di

internazionalizzazione Training 2000.

Particolarità di questo progetto è quella di studiare le diverse tecniche tradizionali di lavorazione

sartoriale dei sei paesi coinvolti e metterle a confronto, soprattutto con le nuove tecniche di

realizzazione sartoriali. Già perché ogni delegazione, all’interno del Centro Esprominho (la Scuola

di formazione professionale di Braga), assieme agli abiti ispirati alla tradizione ha presentato poi

capi di abbigliamento nuovi che rappresentano in qualche modo lo stile e le tecniche di lavorazione

dei vari Paesi. E quale abito poteva riassumere in sé tradizione artigianale e cultura legata al

territorio se non Rosina, personaggio del tra i più famosi nel teatro d’opera italiano nella partitura

forse più celebre e conosciuta del grande pesarese Gioachino Rossini.

Gli abiti realizzati dai Paesi aderenti al progetto saranno poi presentati in Romania nel corso di una

importante sfilata in cui saranno presentate le varie proposte europee.

“L’obiettivo dichiarato – dice Moreno Bordoni – è quello di mettere a sistema culture diverse,

tecniche di lavorazioni differenti non per spogliarle della loro identità culturale e territoriale, bensì

per metterle in rete. Far sì insomma che si aprano ai mercati internazionali, creando un network

dove cultura, tradizione e artigianato si fondano e possano creare una valida alternativa ai prodotti

seriali, senza identità e qualità dei paesi asiatici”.