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Fano, rivedere subito la suddivisione del Piano Regolatore

Rossi MarcoFANO – Per le imprese dell’edilizia ma  anche per molti cittadini occorre rivedere il Piano Regolatore e  riconsiderare le stime edificatorie che  attualmente non rispettano gli attuali valori di mercato. La CNA di Fano segnala  in particolare la difficile situazione relativa ai  terreni edificabili e alle relative  imposte a cui questi sono soggetti.

“Un problema –  affermano  Alessandra Benvenuti,  responsabile territoriale della CNA di Fano e Fausto Baldarelli, responsabile di  CNA Costruzioni – che coinvolge sia gli imprenditori, sia i privati cittadini  che si rivolgono quotidianamente ai nostri uffici”. 

Ma c’è un problema a  monte. Secondo il presidente della CNA di Fano, Marco Rossi, infatti: “La  suddivisione del Piano regolatore della città è avvenuta esclusivamente per  grandi lotti. Una scelta che le imprese ritengono sbagliata e che, in questo  momento di crisi, non rende assolutamente commerciale la vendita dei terreni.  Ogni terreno infatti ha dei vincoli edificatori (opere di urbanizzazione  pubbliche e private come strade; impianti fognanti e piazze). Si tratta di  vincoli che comportano grossi investimenti per chi vuole costruire. Investimenti  costosi che oggi come oggi nessuno riesce a sostenere poiché le uniche e poche  richieste in questo momento, sono indirizzate alla costruzione di case  bifamiliari piuttosto che a palazzi o grandi edifici come invece è previsto  nell’attuale Piano Regolatore”. “Per questo – secondo Rossi – occorre ridurre i  comparti per rendere più commerciabili i terreni e per far fronte alle richieste  già esigue del mercato. Richieste che tra l’altro sono quasi esclusivamente  indirizzate piccole costruzioni e case bifamiliari”. C’è poi il problema delle  stime edificatorie. Per il presidente CNA “Prima il terreno era considerato, un  bene, un investimento, un’opportunità economica; ora invece, ed in particolare a  Fano, è diventato qualcosa di cui sbarazzarsi. E questo soprattutto a causa  della crisi, della paralisi del mercato immobiliare, del blocco del mercato  edilizio. Ma anche dei criteri di tassazione comunale che su questi terreni  viene applicato (piccoli appezzamenti di terreno adibiti ad orti che vengono  tassati come edificabili), ma soprattutto la cartografia urbanistica  dell’attuale Piano regolatore che, come detto,  è diviso solo in grandi  comparti”.

“A queste condizioni  viene meno ogni tipo di investimento – aggiungono Baldarelli e Benvenuti – che  segnalano come le stime di mercato fatte dal Comune non rispettino i reali  valori di mercato reale. E infatti sui parametri errati decisi  dall’Amministrazione comunale che l’ente concessionario dei tributi calcola le  tasse. Un esempio? Un terreno viene stimato dal Comune a circa 50 euro al metro  quadro mentre economicamente (stando agli attuali valori di mercato ne vale sì e  no 10), ed anche a 10 non si vende. Si pagano dunque delle tasse su un’illusoria  vendita appesantendo cittadini e imprese”.

 “Chiediamo all’assessore e alla intera  Amministrazione comunale – conclude il presidente Rossi – di rivedere  innanzitutto i lotti edificatori e di rimodularli in base alle esigenze di  mercato e dunque renderli più piccoli e di rivedere al più presto le stime  edificatorie relative ai terreni e modificare su questi anche i tributi ed i  criteri sanzionatori. La Gpa (l’ente concessionario dei tributi), attualmente  applica le sanzioni a cittadini e imprese su valori di mercato sovra-stimati. E  questo, per cittadini e imprese è francamente inaccettabile”.