Eccellenze Marchigiane

Le aziende in rosa resistono meglio alla crisi!

espositoANCONA – Le  aziende femminili resistono meglio alla crisi. Lo dimostrano anche i dati  forniti da UnionCamere ed elaborati dalla CNA. Le aziende rosa nelle Marche al  30 giugno 2013 sono 42.685 su un  totale di 175.810. Questo significa  che le aziende a conduzione femminile nelle Marche sono quasi un quarto di  quelle totali. Si tratta di imprese che producono ricchezza e che danno lavoro e  occupazione e che in alcuni casi rappresentano un’eccellenza per la nostra  regione.

Tutto questo in un  periodo di grave crisi dove (anche i dati lo dimostrano), le aziende a  conduzione femminile reggono molto meglio di altre la crisi. Su base regionale,  infatti, mentre il saldo delle imprese totali tra giugno 2012 e giugno 2013 è  negativo in ragione di ben 608 imprese, quello relativo alle imprese femminili è addirittura in attivo sebbene  di sole 8 unità con un modesto ma  consolante + 0,02%. Analizzando i  dati per provincia, scopriamo poi che quella che conta il maggior numero di  imprese femminili è la provincia di Ancona con 11.892 imprese che rappresentano il 25,2% del totale. Segue Macerata con 9.798 imprese (il 24,8% del totale); Pesaro e Urbino con 9.569 imprese (il 22,9% del totale); Ascoli Piceno con 6.023, (il 24,4% del totale). Sul totale delle  imprese femminili, il 10,93% (pari a  4.665) risulta essere condotto da  donne al di sotto dei 35 anni. Ed il 9,7% (pari a 3.957 imprese), da donne straniere (il  6,45% extra Ue).  

I settori  maggiormente rappresentati dalla titolarità femminile nelle Marche sono  nell’ordine quelle legate al  commercio; ai servizi, alla manifattura; alla ristorazione e attività turistico-alberghiere; alle costruzioni; all’agricoltura; alle attività immobiliari. Anche se le donne  continuano a scegliere prevalentemente la forma giuridica della ditta  individuale, il bilancio nei 12 mesi registra un incremento delle società di  capitali “rosa” del 4%. Sensibile  anche l’aumento delle cooperative guidate da donne, con un aumento del 3,13%.

 

Si tratta di alcuni  dei dati esposti nel corso dell’assemblea elettiva regionale di CNA Impresa  Donna che ha provveduto ad eleggere i nuovi organismi. Ed è della provincia di  Pesaro e Urbino il nuovo presidente regionale di CNA Impresa Donna. Si tratta di  Emilia Esposito di Montemaggiore al  Metauro (ove ha sede la Veu l’ azienda di metalmeccanica di cui è titolare che  conta una ventina di dipendenti).  La Esposito – già presidente provinciale  di CNA Impresa Donna e vicepresidente della CNA di Pesaro e Urbino –  rappresenterà a livello regionale un pezzo importante dell’ economia  marchigiana, spesso non considerato come dovrebbe.

 “Si tratta di una realtà imprenditoriale  articolata, piena di risorse ed inventiva – dice la neo eletta Emilia Esposito –  che deve poter essere rappresentata per quello che realmente oggi rappresenta,  ovvero un quarto della forza produttiva di questa regione. Per questo come CNA  Impresa Donna vogliamo dare giusta dignità al lavoro di tante imprenditrici,  spesso divise tra casa e impresa, tra figli e azienda. Vogliamo promuovere il  ruolo della donna nella società anche attraverso la creazione di nuove imprese.  Per questo servono procedure sempre più snelle che agevolino le idee  imprenditoriali, che elimino la burocrazia e che, anzi, permettano alle donne  che vogliono avviare una attività di poter usufruire di finanziamenti dedicati  (europei, regionali, provinciali), rispetto alla nascita di nuovi progetti anche  grazie ad apposite linee di credito agevolato”.  

 

Particolare  soddisfazione viene espressa dal segretario provinciale della CNA di Pesaro e  Urbino, Moreno Bordoni. “L’elezione della Esposito, così come quelle di Michele  Tegaccia e Daniele Volpini ai vertici regionali rappresenta per la CNA  provinciale una particolare nota d’orgoglio. Emilia Esposito è una valida  imprenditrice che in questi anni si è particolarmente distinta per il suo  impegno, la competenza e la passione nel rappresentare il mondo  dell’imprenditoria femminile”.