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DOPING: NEI GUAI ANCHE MARIO CIPOLLINI

ROMA – Il nome in codice «Maria» non sarebbe altro che Mario Cipollini: dalle carte del processo “Operacion puerto” emergerebbe il coinvolgimento dell’ex ciclista toscano con tanto di tabelle del doping datate 2002 (l’anno d’oro di Cipollini) con il numero di fax dell’abitazione di Cipollini. I documenti, pubblicati dalla Gazzetta dello Sport, sembrano «svelare, per la prima volta, il trattamento dopante mese dopo mese di Cipollini, con carichi impressionanti di Epo, ormoni e anabolizzanti, più le indicazioni sui pagamenti a Fuentes».

Il processo “Operacion Puerto” starebbe rivelando fatti totalmente nuovi: nel 2007 e 2008 sono stati identificati e squalificati, tra gli altri, Basso, Scarponi, il tedesco Ullrich, lo spagnolo Valverde. Sarebbero coinvolti 58 corridori, in gran parte della Spagna. Al centro, 206 sacche di sangue, conservate nei frigoriferi madrileni dell’ematologo Merino. Di queste, 99 da identificare. Nei giorni scorsi l’Operacion Puerto si è avvicinata al calcio, con la sigla Rsoc e i pagamenti a Fuentes denunciati da un ex presidente della Real Sociedad: due milioni di euro pagati al medico, in 6 anni di doping, dal 2002 al 2007. Ora la sorpresa Cipollini. Nelle oltre 7mila pagine dei 23 tomi che compongono gli atti giudiziari ci sono documenti che in questi anni non sono mai venuti alla luce. I fogli di Cipollini dimostrano chiaramente l’attività dopante della banda Fuentes.

«La Federciclismo si costituirà al più presto parte civile nell’inchiesta “Operacion puerto” anche alla luce delle rivelazioni degli atti riguardanti Mario Cipollini», annuncia il presidente della Fci, Renato Di Rocco, che aggiunge: «Chiederemo anche alla procura Coni di indagare sui fatti del ritiro azzurro di Salice Terme del 2002».