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LA TESI DI DUE RICERCATRICI DI URBINO. I PAESAGGI DEL MONTEFELTRO DIETRO LA GIOCONDA

URBINO La Romagna adesso può mettere il cappello persino sulla Gioconda di Leonardo, il quadro più famoso del mondo ammirato da milioni di persone al Louvre. Due ricercatrici di Urbino, Olivia Nesci specialista di geomorfologia e Rosetta Borchia pittrice-fotografa, dopo quattro anni di studi hanno dato alle stampe un libro, dal titolo Codice P, nel quale dimostrano che alle spalle delle splendide ed enigmatiche fattezze di Monna Lisa il paesaggio ritratto da Leonardo da Vinci è quello della valle del Marecchia, e non un paesaggio toscano come si era sempre immaginato.

Entrando nei dettagli, il ponte a più arcate 
che si vede a destra della spalla della Gioconda è quello di Pozzale sul fiume Marecchia nella zona della confluenza del torrente Senatello, località non lontana da Pennabilli riconoscibile per la rupe. E il resto del paesaggio del quadro? Nel fondo della parte sinistra è ritratto sempre il fiume Marecchia che sfuma all’orizzonte, visto dalla cima del Monte Benedetto (tra Sant’Agata Feltria e la vallata del Marecchia, ndr). In successione la veduta è completa, comprende i monti Nerone e Catria, fino al Conero di cui si vede pochissimo. Nel libro, che sarà presentato prossimamente a Rimini e poi a Pesaro, un corredo di 164 tavole mette a confronto il dipinto (studiato con immagini ad altissima risoluzione) e la geomorfologia reale indagata con foto satellitari dal geologo jesino Andrea Dignani.

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